Laboratorio Teatrale

Laboratorio Teatrale

LABORATORIO TEATRALE “GIORGI – WOOLF”
Roma

 

Laboratorio teatrale

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Presentazione del Laboratorio Teatrale

 

Il Laboratorio Teatrale dell’ITIS “Giovanni Giorgi” presenta il nuovo spettacolo “La vita che ci viene” , un lavoro che ha preso vita dagli esercizi di tecnica recitativa e dinamica e dalle improvvisazioni realizzate dal conduttore del laboratorio, prof. Giancarlo Moretti, con i ragazzi partecipanti. Il laboratorio è stato aperto a tutti gli alunni dell’Istituto promuovendo l’accoglienza e l’integrazione, e lo spettacolo vuole proprio essere un momento d’incontro e divertimento, affrontando però un tema importante come quello del bullismo.

RECENSIONI

“Lo spettacolo è stato molto interessante e ci ha offerto spunti di riflessione ed approfondimento.”
Prof.ssa Mariangela Albanese I.C. “ Santi”, di Roma

“Devo farvi i complimenti e ringraziarvi perché alle mie classi lo spettacolo è piaciuto e, a detta delle mie colleghe, il messaggio è arrivato. Spero ci saranno repliche…”
Prof.ssa Rosalinda Durante I.C. “Fedro”, Roma

“ In scena al Teatro Quarticciolo il Laboratorio Teatrale del mio Istituto, G.Giorgi. Ancora sensibilizzazione sul bullismo con l’opera La vita che ci viene scritta e diretta da Giancarlo Moretti, a cui va tutto il mio plauso per l’ottimo lavoro”
Prof.ssa Stefania Cutolo, ITIS Giorgi, Roma

 

 


Spettacolo: “La vita che ci viene”

Presentazione dello spettacolo teatrale

Conduttore: prof. Giancarlo Moretti
Alunni partecipanti: 13 di cui 5 diversamente abili
Titolo dello spettacolo: La vita che ci viene (testo originale)
Durata: 40 min. ca.

Sinossi
Lo spettacolo inizia con una scena di discoteca in cui un gruppo di amici balla quando uno del gruppo prende delle pasticche da uno spacciatore e si accascia in terra. Panico, richieste di aiuto. Sirena di ambulanza e buio.
Inzia un flash back della vita quotidiana a scuola del gruppo di ragazzi che ballavano, tutti della stessa classe, in cui c’è un bullo (quello che ha preso la droga in discoteca) e una vittima ( non presente nella scena iniziale). Gli altri della classe hanno posizioni sfumate e sono vittime anche essi dell’azione del bullo e di due suoi spalleggiatori.
In una serie di scene si mettono in evidenza le vite dei due protagonisti, in realtà entrambe difficili a causa di situazioni familiari che però nascondono. Episodi come interrogazioni, organizzazione di uscite, scherzi e violenze che punteggiano la quotidianità della loro vita scolastica rendono evidente il clima di intimidazione a cui il ragazzo vittima e la classe sono sottoposti.
I due protagonisti sono legati però da una eccezione che li rende speciali; in occasione della donazione del sangue scoprono di essere entrambi 0 negativi e quindi che solo tra di loro possono darsi il sangue. Il bullo ride di questa cosa anche perchè la vittima è affetto da cardiopatia e viene estromesso dalla donazione perchè potrebbe essere pericolosa, e questo lo rende oggetto di altri scherni. Anche l’organizzazione di un serata in discoteca diventa l’occasione per umiliare la vittima.
Terminati questi Flashback l’azione ritorna al presente: sala di attesa di ospedale dove è stato ricoverato il bullo. La situazione si complica perchè il ragazzo ha una improvvisa emorragia e serve immediatamente un donatore. Gli amici che sono lì si ricordano di questa storia e chiamano il ragazzo vittima; alcuni pensano che non verrà perchè questa sarà la sua vendetta sul suo carnefice, e invece lui viene in ospedale e nonostante il pericolo dona il sangue per la trasfusone mentendo sul suo stato di salute ai sanitari. La scena si conclude con un buio. Suspance…
E poi ritorna la luce con tutto il gruppo dei ragazzi insieme senza più violenza e con i due protagonisti che ora sono vicini e diventati amici.

Note di regia
Il testo è frutto di un lavoro proposto dal conduttore agli studenti realizzato attraverso improvvisazioni guidate inserite nel percorso di un tradizionale percorso laboratoriale teatrale. Il materiale è frutto di collaborazione collettiva e rimodellato dal conduttore.
Lo spettacolo alterna momenti di recitazione con scene di azione muta.
Il palco sarà suddiviso in spazi per indicare l’aula (da una lato) e gli altri luoghi dell’azione (dall’altro) anche con cambi a vista e giochi di luce. Lo spettacolo prevede un allestimento leggero e non impegnativo.

Attività didattica trasversale
Il lavoro è frutto di riflessione sui temi del bullismo e della violenza, ed ha avuto come obiettivo la partecipazione alle attività laboratoriali di alunni diversamente abili per i progetti di inclusione.